La vita è bella perchè sei magra

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martedì 20 luglio 2010

La tiroide fa ingrassare




Mangi sempre le stesse cose, ti muovi come prima, ma la bilancia segna qualche chilo in più; nonostante hai cercato di ridurre le calorie, il tuo peso continua “inspiegabilmente” ad aumentare?
Se ti rivedi in questo copione, non sottovalutare il fatto che i tuoi problemi di linea potrebbero essere causati da un disturbo alla tiroide; il problema ha un nome ben preciso: è l’ipotiroidismo.L’IPOTIROIDISMO
In caso di ipotiroidismo, la ghiandola lavora meno di quel che dovrebbe, producendo una minore quantità di T3 e di T4 (due ormoni tiroidei che regolano il metabolismo e sono prodotti sfruttando lo iodio che si incamera con l’alimentazione); quando questi ormoni diminuiscono, l’organismo è meno attivo nel trasformare i nutrienti in energia, con il risultato che si brucia di meno e si tende, nel tempo, ad ingrassare “inspiegabilmente”.
All’inizio l’organismo cerca il compensare il malfunzionamento della tiroide aumentando la produzione di TSH, un ormone grazie al quale la tiroide continua a mantenere stabili le quote di sostanze brucia-grassi.
In questa fase, il metabolismo funziona bene, e l’iniziale defit tiroideo può venire allo luce solo se si effettuano gli esami del sangue. E’ per tale motivo che, occorre fare periodicamente un minicheck alla tiroide dal medico di base, con una visita specialistica all’endocrinologo in caso di sospetto ipotiroidismo (controllo obbligatorio ogni anno se ci sono già stati casi analoghi in famiglia).
Non è necessario sottoporsi ad esami complessi o dolorosi, in quanto è sufficiente il prelievo del sangue per il dosaggio del TSH, del FT4 e del FT3: in caso di ipotiroidismo, il TSH è più elevato della norma, mentre l’FT4 è diminuito. Questi test vanno poi associati anche alla ricerca degli anticorpi anti-tireoperossidasi e a quella degli anticorpi anti-tireoglobulina.

I SINTOMI
L’aumento del peso corporeo è solo uno dei sintomi dell’ipotiroidismo nascente. Antri segni sospetti possono essere:
eccessiva stanchezza;
avere il morale a terra senza nessun motivo: secondo uno studio dell’Università del Nordh Carolina, infatti, le donne colpite da questo disturbo alla tiroide soffrono tre volte di più rispetto al resto della popolazione femminile di depressione lieve, e i disturbi all’umore sono il primo campanello d’allarme;
difficoltà di concentrazione;
improvvisa stitichezza;
ciclo improvvisamente irregolare: quando gli ormoni della tiroide diminuiscono, aumenta la prolattina, un ormone che modifica la secrezione delle gonadotropine dell’ipofisi, gli ormoni che regolano l’attività dell’ovaio, con il risultato di avere ritardi o anticipi.

I CONSIGLI ALIMENTARI
Ti indichiamo, alcune piccole attenzioni da tenere a tavola:
la quota ideale di iodio è di 5 grammi al giorno; ben venga pertanto il sale iodato al posto del classico sale da cucina. Anche i prodotti ittici (in particolare il merluzzo, il dentice, la sogliola, i crostacei e i molluschi) sono una fonte insostituibile di iodio: è bene consumare 3-4 porzioni a settimana. Utile in piccole dosi anche il formaggio grana e almeno 2 uova alla settimana;
non escludere nessun tipo di carne nel timore che possano contenere ormoni tiroidei;
non eccedere nel consumo di cavolfiore, cavolo, verza, broccoli, rape, crescione e senape, in quanto contengono tiocianati, sostanze che inibiscono la captazione dello iodio da parte della tiroide.

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